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Assiterminal propone di differenziare le AdSP e mette in discussione Uirnet

Assiterminal, l’Associazione italiana dei terminalisti portuali presieduta da Luca Becce, ha reso pubblico un documento con alcune proposte “per il settore della portualità funzionale a intercettare e promuovere la capacità progettuale che il Governo dovrà mettere in campo per essere credibile nei confronti dell’Unione Europea agli appuntamenti di fine estate della partita Recovery plan”. Sette […]

di Nicola Capuzzo
7 Agosto 2020
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Luca Becce (Assiterminal)

Assiterminal, l’Associazione italiana dei terminalisti portuali presieduta da Luca Becce, ha reso pubblico un documento con alcune proposte “per il settore della portualità funzionale a intercettare e promuovere la capacità progettuale che il Governo dovrà mettere in campo per essere credibile nei confronti dell’Unione Europea agli appuntamenti di fine estate della partita Recovery plan”. Sette sono i punti con altrettanti argomenti elencati.

Il primo è intitolato ‘governance moderna’: “Rendere i porti competitivi con regole di governance orientate a garantire una competitività trasparente tra i terminalisti superando i localismi. AdSP veri gestori di beni pubblici e meno regolatori. Possibilità di differenziare le governance tra porti gateway (che competono a livello europeo) e porti che servono esclusivamente il mercato locale (che non competono)”.

Il secondo punto suggerito da Assiterminal riguarda mercato e regolazione: “Chiarezza nella disciplina della regolazione. La chiarezza delle regole e dell’apparato istituzionale che governa i porti è da ripensare. Chiarire il ruolo dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti limitato ai compiti istituzionali della regolazione dei servizi di pubblica utilità, ossia dei servizi di interesse generale in porto, in attuazione dell’art. 106 TFUE”.

Il terzo punto è per chiedere concessioni trasparenti: “Assegnazione delle concessioni secondo trasparenza e parità di trattamento. Al fine di rendere il mercato portuale maggiormente attrattivo per gli investitori. A partire dal regolamento ex art. 18 della legge 84/94. Garanzia di libera circolazione servizi (art. 56 TFUE) e certezza del diritto”.

L’elenco di Assiterminal al quarto punto auspica concessioni attrattive: “Prevedere nel regolamento ex art. 18 della legge  84/94 il principio della modulazione degli elementi della concessione (misura dei canoni e durata) in modo da garantire un equilibrio economico e finanziario in applicazione del principio delle modifiche non sostanziali (sentenza Pressetext della Corte di giustizia), previa notifica ex art. 108 TFUE da parte dell’AdSP competente”.

Un punto ad hoc merita, secondo Assiterminal, la digitalizzazione: “Previsione di un meccanismo premiale per imprese portuali che investono nella digitalizzazione al fine di rendere maggiormente snello e sicuro il processo di arrivo e smistamento della merce in porto (es. iperammortamento). Contestuale obbligo di digitalizzazione delle procedure delle AdSP con specifico obbligo di realizzazione di infrastrutture telematiche tra loro connesse (valutare se ancora possibile servirsi della Piattaforma Logistica Nazionale a questi fini)”.

Al punto 6 si parla di accelerazione delle opere: “Piena applicazione del ‘modello Genova’ anche per le opere portuali (sia urgenti che non urgenti). Ossia applicazione diretta della direttiva 24/2014/UE con eliminazione di tutte le procedure previste dalla normativa interna ma non previste a livello comunitario (eliminazione del c.d. gold plating). Contestuale nomina di un Commissario straordinario direttamente collegato con la Presidenza del Consiglio. Applicazione della direttiva 2000/35/UE: tempi di pagamento non superiori a 30 giorni: altrimenti possibilità dell’impresa di emettere un titolo esecutivo verso l’amministrazione inadempiente”.

L’ultimo punto riportato nell’elenco di Assiterminal riguarda Zls, Zes e regime Agevolato: “Completamento della Zls con abolizione di tutte le procedure inutili e non vincolanti da normativa europea o internazionale. Pur non essendo possibile adottare le Zes nelle zone non previste dalla normativa comunitaria. Si preveda, comunque, di adottare un regime fiscale agevolato, della durata di 5 anni, di carattere premiale per le imprese portuali che ad esempio a) movimenteranno in ciascun terminal un volume di traffico (merci o persone) superiore del 25% rispetto all’anno precedente;  b) incrementano l’uscita di traffico merci tramite ferrovia rispetto alla gomma del 20% rispetto all’anno precedente”.

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