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Nel P.O.T. di Venezia anche Vittorio Emanuele III, 4 nuovi terminal e Gnl

Come è naturale un Piano operativo triennale è una fotografia del presente e dell’immediato futuro di un sistema portuale, ma la versione 2022-24 presentata ieri dall’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia è, considerato il momento storico, particolarmente densa. A partire dalla ‘partita’ crociere, infatti, la Serenissima è nel mezzo di una svolta della […]

di Nicola Capuzzo
16 Dicembre 2021
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Come è naturale un Piano operativo triennale è una fotografia del presente e dell’immediato futuro di un sistema portuale, ma la versione 2022-24 presentata ieri dall’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia è, considerato il momento storico, particolarmente densa.

A partire dalla ‘partita’ crociere, infatti, la Serenissima è nel mezzo di una svolta della sua portualità, che il Pot non può che riflettere. Ampio risalto, quindi, nel piano e nella presentazione, ai temi del concorso di idee per il terminal fuori Laguna e degli interventi connessi al Decreto Venezia, riepilogati nella seguente immagine tratta dal documento. In questo ambito da segnalare come l’ente – ha spiegato il presidente Fulvio Lino Di Blasio – abbia “deciso di estendere lo studio idrodinamico sul canale Malamocco Marghera al Canale Vittorio Emanuele III (quello che conduce da Marghera alla stazione marittima, oggi irraggiungibile se non con navi minori, ndr), per valutare se ci sono le condizioni per intervenire in maniera consona e equilibrata”.

Il ‘problema’ crociere rappresenta la prima mossa in un risiko che coinvolge anche le banchine commerciali di Marghera, con una riorganizzazione anche concessoria delineata già nei giorni scorsi. Con riguardo al futuro delle aree portuali, il Pot, oltre a focalizzarsi sull’investimento pubblico di Montesyndial, futuro terminal container dello scalo, rappresenta il primo documento ufficiale dell’ente in cui si dia conto di altri tre nuovi progetti terminalistici (tutti anticipati da SHIPPING ITALY nei mesi scorsi): il terminal automotive in area ex Sirma di Magazzini Generali (gruppo Gavioli), quello siderurgico di Carbones nel Canale Industriale Nord e quello cementiero di General Sistem. Menzione, inoltre, per i previsti investimenti di ultimo miglio (quasi 230 milioni di euro estendendo l’orizzonte temporale al 2026) e per quelli del progetto Gnl di Decal, prossimo alla partenza (140 milioni di euro).

Nel dettaglio, ha spiegato una nota dell’Adsp, “il nuovo Pot definisce la strategia articolata in 5 obiettivi da sviluppare nei prossimi tre anni, obiettivi declinati in 12 azioni e 44 interventi prioritari per lo sviluppo dei due scali veneti, per un valore complessivo stimato di oltre 1,78 miliardi di euro”. Per Di Blasio “il futuro, e ancora di più il presente, del sistema portuale è connesso alla piena realizzazione di un porto regolato, sostenibile e pienamente integrato con il proprio ecosistema, a servizio delle imprese del territorio. Questa visione riassume la strategia di lungo periodo di cui il piano operativo triennale rappresenta il punto di partenza. Il documento di programmazione che abbiamo prodotto si pone in relazione con le dinamiche normative, economiche, sociali e ambientali che stanno interessando la portualità europea, offrendo una declinazione locale articolata nella consapevolezza di operare all’interno di un tessuto produttivo di primario rilievo, di poter contare su una forza lavoro specializzata e di essere inserito all’interno di un fragile e prezioso ambiente lagunare”.

Il primo obiettivo – Nuovo modello operativo per l’Ente – passa attraverso la digitalizzazione dei processi interni all’Ente e di quelli relativi all’interazione ente-utenza come, ad esempio, la creazione dello Sportello Unico Amministrativo. Insieme a questi, il documento prevede l’adozione di sistemi geo-referenziati per il supporto alle decisioni e una rilettura delle società partecipate per renderle più adatte alle nuove sfide.

Il secondo obiettivo – Rigenerazione del sistema portuale – sarà reso possibile dal nuovo piano regolatore di sistema portuale da realizzarsi in condivisione con le amministrazioni interessate a partire dal 2022. Il Pot prevede, inoltre, l’apertura di una nuova stagione sul fronte delle concessioni coerente con l’evoluzione del mercato, il lancio della Zls a Porto Marghera, l’attuazione del concorso di idee e la realizzazione degli approdi temporanei per le navi da crociera. Sul fronte dell’accessibilità, l’AdSPMAS lavorerà alla realizzazione e implementazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie di ultimo miglio e al ridisegno dei waterfront degli scali veneziano e clodiense. Il tutto organizzato e gestito coerentemente con il Mose. Il valore degli interventi è stimato intorno agli 1,5 milioni di euro.

Il raggiungimento del terzo obiettivo – Transizione energetica del cluster portuale – prevede risorse per 860milioni di euro ed è legato agli interventi per la sostenibilità ambientale previsti dal capitolo Green Ports del Pnrr, l’elettrificazione delle banchine, lo sviluppo della mobilità elettrica, la promozione del Gnl e dell’idrogeno. L’attività dell’Ente si concentrerà altresì sulla realizzazione di un programma di monitoraggio degli impatti ambientali accanto a un vero e proprio piano per alberature e aree verdi.

Il quarto obiettivo – Massimizzazione della safety e ottimizzazione della security- risultato anche del dialogo con le forze sindacali, comprende tutto ciò che riguarda la prevenzione della sicurezza e della safety portuale, con azioni mirate sul fronte della formazione in materia di sicurezza sul luogo di lavoro e sul fronte delle misure di prevenzione pandemica, sempre in evoluzione. Azioni che prevedono l’impiego di 1,5 milioni di euro.

Il quinto obiettivo – Relazione città- porto -sarà, infine, reso possibile mediante l’adozione di azioni di supporto alla comunità locale e iniziative di collaborazione con i comuni e le comunità scientifiche e di ricerca del territorio per 6milioni di euro. Tra queste, il documento prevede anche progettualità per la valorizzazione del patrimonio archivistico di Porto Marghera.

“Il Piano che abbiamo adottato – ha concluso Di Blasio evidenziando come lo sforzo pianificatorio, per essere valorizzato al meglio, abbia bisogno di complementi amministrativi in capo ad altri soggetti pubblici – prevede un programma di opere e interventi per i quali sono previste ingenti risorse, molte già stanziate e altre da stanziare, la maggior parte delle quali sono destinate alla rigenerazione del sistema portuale nell’ottica della creazione di un hub intermodale e logistico, obiettivo prioritario del nostro piano. Va da sé che l’approvazione del cosiddetto Protocollo fanghi e del Piano morfologico rappresentano un elemento abilitante per la realizzazione degli interventi di accessibilità nautica e per garantire la piena operatività dei porti e la tutela dell’ambiente lagunare. Quanto all’evoluzione del modello di crocieristica, le attività commissariali sono in corso per garantire ormeggi temporanei e identificare soluzioni di medio termine”.

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