Assagenti indica al prossimo presidente dell’Adsp di Genova cinque priorità
Fra queste figurano il nuovo Piano regolatore portuale, tempi certi dei cantieri avviati, quadro regolatorio chiaro per massimizzare la produttività di utilizzo delle banchine verifica costante degli obiettivo di traffico e polifunzionalità dello scalo
“Non intendiamo né porre condizioni né travalicare il nostro ruolo, che è quello di fornire anche alle istituzioni chiavi di lettura frutto della nostra esperienza. E proprio in questa ottica, anche dopo le dichiarazioni del nuovo Comandante del porto, contrammiraglio Antonio Ranieri, e nella prospettiva che a breve vengano formalizzati gli ultimi passaggi per la piena investitura del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova, Assagenti avverte la necessità di sottolineare quali sono e quali saranno le priorità per il porto di Genova”.
A mettere nero su bianco una proposta di modus operandi è il presidente di Assagenti (associazione genovese degli agenti e mediatori marittimi), Gianluca Croce, che presenta “un elenco della spesa e quindi degli interventi, ma anche dei chiarimenti, sui quali il mondo imprenditoriale portuale, e quindi la nostra categoria nel ruolo conquistato sul campo di ‘punto di incontro del cluster’, attende risposte in tempi che dovranno essere serrati”.
Queste le priorità (“vere e proprie emergenze”) segnalate dall’associazione:
1. Presentazione del piano regolatore del porto.
2. Definizione delle tempistiche previsionali e il più possibile certe per i grandi lavori in corso, in porto ma anche delle opere di collegamento fra porto e mercato.
3. Costruzione di un quadro di regole che consenta di massimizzare l’utilizzo produttivo delle aree portuali, all’insegna di efficienza e competitività.
4. Mantenimento di un margine significativo di autonomia dell’Autorità di Sistema Portuale per quanto concerne le scelte strategiche dello scalo.
5. Verifica costante degli obiettivi di traffico e di sviluppo del porto, nella chiave della polifunzionalità dello stesso.
“Ovvietà? Forse – conclude Croce – ma crediamo che la priorità assoluta sia quella oggi di uscire dalla sala delle carte nautiche, con una rotta precisa e con traguardi di cui porsi tempi e motivazioni. Purtroppo il porto ha attraversato acque tempestose e in molti casi anche chi si è dovuto fare carico della sua governance è stato costretto a navigare a vista. Ora è venuto il momento di tracciare una rotta per una navigazione sicura e di lungo corso”.
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